Preferisce l'autunno all'estate. Perchè in utunno può pensare che l'anno prossimo sarà come lei vuole che sia. Perchè per abitudine o per nostalgia ben alimentata, gli anni per lei sono anni accademici. E così in autunno fa progetti e organizza un anno che sulla carta ha sempre tutti i numeri per essere il migliore fino ad ora.
Ha una gran voglia di abbracciare forte. Tutti. E di farsi abbracciare. E tenta di ricostruire un amor proprio sotterrato da due occhi blu. E così comincia ad ammiccare davanti agli specchi, a portarsi in giro la trusse, ad imparare ad usare pettine e gel.
Comincia ad affezionarsi tanto ad un manico di pazzi Bolognesi (nativi o d'adozione) che ad oggi sono gli unici che le dicano che si vede lontano un km che è una ragazza, e non per le tette. Perchè questi soggetti di vario spessore non la guardano con sufficienza quando vuole giocare a ruba bandiera o a bowling. E non si imbarazzano per le sue uscite da scaricatore di porto. E a volte partono, ma poi tornano sempre.
Disegna loghi, scrive cv, fa siti e db che nessuno le pagherà mai, ma che sono ricambiati con quintali di calore umano. E' così che si sente: al caldo. E sembra quasi strano, ma sta bene. A parte che parla di sè in terza persona e su questo un buon medico avrebbe un sacco di cose da dire...
