Dediche.
[Dedicato alla mia coppia preferita]
Mi fermo al semaforo rosso. Di fianco a me un vecchietto fa un respirone e poi carica la sua Signora sulla canna della bici. Lui ride e lei sbuffa. Mi attraversano e spariscono.
M. "Cosa stai pensando?"
A. "Che sono belli. Ecco vedi, loro si amano da sempre. E da sempre ripetono questa scena, magari tutti i giovedì che si va a giocare dai Ronchetti .
Escono, sulla porta lui dice: 'Andiamo in bici..', ma lei, giusto per il gusto di contraddirlo, 'No, dai facciamo due passi, che ti fa bene, lo ha detto anche il dottore, e poi quello lì la mattina in tivvù...'.
Così per non saper nè scrivere nè leggere partono a piedi con la bici al seguito."
M. "E poi?"
A. "Poi nulla, poi succede che i tacchi sono alti, e lescarpe nuove sono strette, che il caldo è arrivato tutto insieme e i vestiti sono troppo pesanti..
'Insomma, ho capito sali và.'
E lui ride, perchè è sempre la stessa scena, sempre lei, la sua Signora.
E lei sbuffa, per quest'uomo che non cambia mai, e la prende sempre in giro, sempre il solito buffone, il solito bambino..."
[Dedicato ai dibetici]
M. "Magari ora cadono e dai Ronchetti non ci vanno più."
A. "Vabbè, c'è anche la versione insulinica."
M. "Sarebbe?"
A. "Che lui ride pensando alla Signora Ronchetti, che saranno vent'anni che il giovedì le tocca le coscie! Che poi ora ha la sua età, ma quando era giovane.. hehehe!"
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