Questo WE ho detto una bugia. All'inizio era uno scherzo, poi ci ho preso gusto. Quando insegnavo lo dicevo sempre ai bambini: "uno scherzo va bene se si divertono tutti anche chi lo subisce, e se dura poco. Se dici una cosa per finta e la ripeti per un anno è una bugia."
Ero molto saggia quando ero una maestra.
Ho fatto la maestra solo per due mesi però.
Si vede che anche la saggezza ha una data di scadenza.
Ai bambini dicevo un sacco di cose che, lo so, nella vita gli serviranno un sacco. Per esempio:
1. Situazione classica: bambino noioso vuole giocare con bambino stronzo che non vuole farlo giocare. Scatta la gnola: "maestraaaaa! lui non mi fa giocare!"
"Se lui non vuole giocare con te, tu gioca con qualcun altro. Ci sono un sacco di bambini simpatici in questa scuola, e vedrai che se lo lasci perdere poi sarà lui a voler giocare con te."
[... a quel punto se lo mandi a cagare io non ti sgrido, giuro! ma questo non glielo dicevo!]
2. Preparazione della festa di fine anno. Il bambino che deve suonare le maracas va nel panico e ad un passo dalle lacrime mi tira il maglione: "Maestraaaa... voglio la mia mamma..."
"La tua mamma sa suonare le maracas? No. Allora non ti serve." [Non ha capito un tubo, ma non ha pianto. Ogni tanto bisogna solo distrarli.]
3. "maestra, cos'è un pre, no un prose, no un priserv... uffa non riesco a dirlo!"
"pre-ser-va-ti-vo?"
"eh, sì, quello lì"
"é una cosa che usano le persono che si vogliono bene ma non vogliono ancora dei figli."
"Ma come si fa?"
"mmmmm... tu lo sai come nascono i bambini?"
"Sì, il papà mette il pisellino nella passerina della mamma e così nasce un bimbo."
"Ok. Se il papà usa una specie di guanino per il pisellino nella mamma non nasce il bambino."
"Ma è scomodo! Poi come fa a fare la pipì?"
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