Boccheggio. Se di caldo si può morire io ne morirò oggi. L'orologio/termometro che abbiamo regalato a Silvano segna 31° all'interno dell'ufficio e 36° sul davanzale. I climatizzatori ronzano ma non rinfrescano. Credo che impazzirò a breve. Ho passato la pausa pranzo a pensare a come cazzo si chiama la bambina del Mago di Oz. Per la cronaca si chiama Dorotea. Poi ho mandato la foto della Ghirlandina a Davide che lo scorso we era a Parigi e oggi è a Barcellona. Perchè viaggiare sopperisce alle sue carenze affettive. Le mie resteranno scoperte per un po'. Perchè io, al contrario di altri (e chissà perchè chi può ci tiene a sottolinearlo), non posso nemmeno pensare di comprare casa/machina/cellulare e fare anche le vacanze. Per la verità ultimamente non posso fare queste cose nemmeno singolarmente. Domenica il matrimonio di Rita e Andrea. Dopo 14 anni di fidanzamento. Allora c'è qualcosa che dura più di un paio d'anni...
Per fortuna ogni tanto passa Zia Flavia a dispensare perle di saggezza. Tipo questa:
[Si parla di uomini e donne al lavoro. ndr]
"Vabbè, è inutile fare la guerra ai mulini a vento. A volte conviene fare gli occhioni da cappuccetto rosso. Così lui si sente in dovere di mettere il mantello azzurro!"
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