23/06/03

Solstizio d'estate.

Todo aquel que piensa que la vida es desigual
tiene que saber que no es así, que la vida es una hermosura, hay que vivirla.
Todo aquel que piensa que está solo y que está mal,
tiene que saber que no es así, que en la vida no hay nadie solo, siempre hay alguien más
No hay por qué llorar, que la vida es un carnaval y es más bello vivir cantando hooo ooo
Ay, no hay que llorar, que la vida es un carnaval y la penas se van cantando.
Todo aquel que piensa que la vida siempre es cruel
tiene que saber que no es así, que tan solo hay momentos malos y todo pasa.
Todo aquel que piense que esto nunca va a cambiar
tiene que saber que no es asi que al mal tiempo buena cara
y todo cambia.
Ay, no hay que llorar, que la vida es un carnaval y es más bello vivir cantando.
Ay, no hay que llorar, que la vida es un carnaval y las penas se van cantando.

(La vida es un carnaval, Celia Cruz)

E io che non ci volevo andare al mare... che dicevo di andare il prossimo we, che questo no, non posso, e poi faremo ore di coda, e vabbè, che alla fine lo sapete che non so negarvi nulla quando fate la faccina triste...

E siamo andate al mare. A Porto Verde, dove ci sono i fuochi d'artificio tutte le settimane. Oppure tutte le volte che arriviamo noi. Chissà. Siamo partite sabato pomeriggio e tornate domenica sera. In tutto saremo state lì al massimo 30 ore. Durante le quali abbiamo fatto più show noi tre che tutto il cast di "Trenta ore per la vita", Cuccarini compresa.

D'altra parte l'equilibrio mio e delle mie amiche è notoriamente precario. E spesso viene messo a dura prova. Da telefonate tipo: "Ciao. E' con te la Dani? No, perchè io sono sotto casa che l'aspetto!" Perfetto. Vabbè usciamo che è meglio! Ma sì. E Debora lungo il lungomare di Riccione riceve una telefonata che merita tutta la sua attenzione. Così frena, mette le 4 freccie, e scende a parlare con calma. E così io mi becco le imprecazioni di tutti quelli dietro. Mi sposto dal lato passeggero al posto di guida, parcheggio alla meno peggio, e mi accorgo che ho perso anche Daniela. Ma cosa succede? Sono impazzite? E io che ci faccio in mezzo al caos di Riccione da sola in macchina con le 4 frecce? L'assistente sociale, ecco cosa faccio.
E non mi riesce un gran chè.

Le telefonate, entrambe, devono essere state difficili, perchè rientrano in macchina in un evidente stato confusionario. Il bello è che hanno gli stessi problemi, le due pazze intendo, con persone diverse, ma le stesse dinamiche. Infatti io gli farei fare terapia di gruppo.
D. "Vabbè gli ho mandato un messaggio cattivo, ma perchè ora lui fa così?"
A. "Tu sei malata, amica mia. Te lo dico col cuore! Tu non stai bene. Soffri di un palese sdoppiamento della personalità. Esiste una D. che manda i messaggi, ed un'altra che ne aspetta la risposta. La prima è acida e perculatoria, scrive di getto quello che le passa per il cervello. Al momento dell'invio del messaggio la prima si rilassa e subentra la seconda. Che però è tutt'altro che acida e si aspetta messaggi carini, gentili, dolci. E' che la D. che manda i messaggi non ragiona per obiettivi. E quella che li riceve non conosce la relazione causa-effetto. Un disastro!"

Vabbè, beviamoci su. Un negroni grazie. "Cosa bevi?" E tu ora chi cazzo sei? No, scusa, tu non c'entri, ma sai è stata una giornata difficile. Mi guardo attorno: sono 4 ragazzi. Uno odioso. Antipatico, saccente, presuntuoso. Insopportabile. Uno carino, simpatico, per nulla invadente. Gli altri due... vabbè, di uno non ho capito il nome... Florindo? No, dai, avrò capito male. E d'altra parte faccio fatica a ricordarmi il mio di nome... L'altro... "Posso offrirti da bere?" Maperbacco! Sono qui apposta! Un negroni, grazie. Da qui in poi i ricordi si confondono. E cominciano le leggende...

Per Mauro.
Io non sono una dodicenne di fine 700. Sono una quasi-trentenne del 2003. Se incontro un ragazzo carino e voglio passare un po' di tempo con lui la cosa non riguarda che me e lui. Non mi serve il tuo permesso e non mi importa la tua opinione. E se vogliamo dirla tutta, tu mi sembri un filo geloso.
E sicuramente sei un cafone.

Ah, dimenticavo! Domani torna Camilla!

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