"Ma un sacco di volte è così,è così quasi sempre: si scopre alla fine che il dolore,tutto quel dolore,era inutile,che si è sofferto come bestie,ed era inutile,non era ne' giusto ne' ingiusto,non era bello o brutto,era solo inutile,tutto quello che puoi dire alla fine è: era un dolore inutile."
Alessandro Baricco,"City"
27/10/05
24/10/05
Una volta un amico mi ha detto: "Alle, non rompere."
E io: "Io non rompo mai."
E lui: "Quasi mai, ma quando ti ci metti... Guarda in quella stanza ci saranno 30 persone? Se ti impegni un po' riesci a rompere le balle a tutti e 30 prima di andare via."
Sabato sono riuscita a farmi sfanculare da 4 persone, di cui una era all'estero.
Son cose.
E io: "Io non rompo mai."
E lui: "Quasi mai, ma quando ti ci metti... Guarda in quella stanza ci saranno 30 persone? Se ti impegni un po' riesci a rompere le balle a tutti e 30 prima di andare via."
Sabato sono riuscita a farmi sfanculare da 4 persone, di cui una era all'estero.
Son cose.
21/10/05

(Rob Brezsny, Pesci 21/27 ottobre 2005, grassetto mio.)
Ok, sto meglio.
E sto meglio perchè parlare delle cose, contrariamente a quanto sembrano pensare un po' delle persone che mi circondano, SERVE. E' il motivo per cui la gente va in analisi, il motivo per cui esistono gruppi di ascolto, gruppi di supporto, i sociologi e i blog. Ed io parlo di qualsiasi cosa, ne parlo sempre, molto, e con tutti.
Se non siete in grado di capire la fortuna che avete a poter parlare con me (sì, l'ho detto e lo penso.) di qualsiasi cosa, se non avete capito che non esiste qualcosa che non possiate dirmi, allora avete bisogno di un analista o di un gruppo d'ascolto/suporto o di un blog. Perchè il sociologo non l'avete apprezzato.
Detto ciò risulta chiaro quanto segue.
1) Dichiaro te e questa assurda faccenda archiviati.
Ho detto tutto quello che c'era da dire, ma dubito che tu abbia capito cosa intendevo, visto che intendevo esattamente quello che ho detto ed è una pratica che non conosci. Questo per quanto riguarda questa cazzata che hai fatto diventare un problema. Per quanto riguarda te il discorso si riduce a quanto segue: sei un bambino, egoista e inaffidabile; ho combattutto tutta la vita con qualcun altro fatto così. E mi basta. Buona fortuna.
2) La comunicazione può far male.
Ma io non posso farne senza. Se chi mi sta di fronte può, allora può fare senza anche di me. Non mi interessano relazioni sociali, amicali, sentimentali che non prevedano una comunicazione aperta, scoperta e sincera.
3) Io, l'Alle
Pensate quello che vi pare. Io so la strada che ho percorso fin qui. E l'ho sudata. Sono una persona con cui non è facile avere a che fare, perchè sono coerente, acida, acuta. E pretendo molto dalle persone con un potenziale. Perchè avere un cervello implica il DOVERE di non sprecarlo. E' a mio avviso una questione morale. Ma ovviamente avere a che fare con me non è un dovere civico, quindi secondo me la scelta è: se credi che ne valga la pena, eccomi, altrimenti, semplicemente no.
E sto meglio perchè parlare delle cose, contrariamente a quanto sembrano pensare un po' delle persone che mi circondano, SERVE. E' il motivo per cui la gente va in analisi, il motivo per cui esistono gruppi di ascolto, gruppi di supporto, i sociologi e i blog. Ed io parlo di qualsiasi cosa, ne parlo sempre, molto, e con tutti.
Se non siete in grado di capire la fortuna che avete a poter parlare con me (sì, l'ho detto e lo penso.) di qualsiasi cosa, se non avete capito che non esiste qualcosa che non possiate dirmi, allora avete bisogno di un analista o di un gruppo d'ascolto/suporto o di un blog. Perchè il sociologo non l'avete apprezzato.
Detto ciò risulta chiaro quanto segue.
1) Dichiaro te e questa assurda faccenda archiviati.
Ho detto tutto quello che c'era da dire, ma dubito che tu abbia capito cosa intendevo, visto che intendevo esattamente quello che ho detto ed è una pratica che non conosci. Questo per quanto riguarda questa cazzata che hai fatto diventare un problema. Per quanto riguarda te il discorso si riduce a quanto segue: sei un bambino, egoista e inaffidabile; ho combattutto tutta la vita con qualcun altro fatto così. E mi basta. Buona fortuna.
2) La comunicazione può far male.
Ma io non posso farne senza. Se chi mi sta di fronte può, allora può fare senza anche di me. Non mi interessano relazioni sociali, amicali, sentimentali che non prevedano una comunicazione aperta, scoperta e sincera.
3) Io, l'Alle
Pensate quello che vi pare. Io so la strada che ho percorso fin qui. E l'ho sudata. Sono una persona con cui non è facile avere a che fare, perchè sono coerente, acida, acuta. E pretendo molto dalle persone con un potenziale. Perchè avere un cervello implica il DOVERE di non sprecarlo. E' a mio avviso una questione morale. Ma ovviamente avere a che fare con me non è un dovere civico, quindi secondo me la scelta è: se credi che ne valga la pena, eccomi, altrimenti, semplicemente no.
20/10/05
PROLOGO
Luca: "Cosa vuoi che ti dica? Secondo me devi aspettare tempi migliori."
Alle: "I problemi ignorati col tempo si ingigantiscono. C'è un momento per dire le cose, se passa poi le parole muoiono, non hanno più senso. Mi capita ogni giorno. Questa cosa la voglio gestire a modo mio. Se aspetto sarò sempre più arrabbiata."
Luca: "Sì ma se tu hai bisogno di chiarire subito e lui di tempo per digerire... Farai un gran casino. Perchè non ti scrivi le cose che gli diresti oggi, e poi aspettalo, e digliele quando sarà pronto."
Volevo solo dirti che.
Che non è successo nulla di cui non si potesse ridere davanti ad una birra.
Che ti stai comportando come un bambino, egoista e inaffidabile.
Che lo so, maledizione, che tu sei così, lo sei sempre stato, un bambino egoista e inaffidabile.
Ma credevo che a me non avresti riservato lo stesso trattamento.
Tutto qui. Anzi no.
C'è un'ultima cosa.
Ma no, è tutto. E' tutto quello che sei in grado di capire.
Luca: "Cosa vuoi che ti dica? Secondo me devi aspettare tempi migliori."
Alle: "I problemi ignorati col tempo si ingigantiscono. C'è un momento per dire le cose, se passa poi le parole muoiono, non hanno più senso. Mi capita ogni giorno. Questa cosa la voglio gestire a modo mio. Se aspetto sarò sempre più arrabbiata."
Luca: "Sì ma se tu hai bisogno di chiarire subito e lui di tempo per digerire... Farai un gran casino. Perchè non ti scrivi le cose che gli diresti oggi, e poi aspettalo, e digliele quando sarà pronto."
Volevo solo dirti che.
Che non è successo nulla di cui non si potesse ridere davanti ad una birra.
Che ti stai comportando come un bambino, egoista e inaffidabile.
Che lo so, maledizione, che tu sei così, lo sei sempre stato, un bambino egoista e inaffidabile.
Ma credevo che a me non avresti riservato lo stesso trattamento.
Tutto qui. Anzi no.
C'è un'ultima cosa.
Ma no, è tutto. E' tutto quello che sei in grado di capire.
19/10/05
18/10/05
La stessa canzone looppa nel mio cervello da ore ormai.
Gli auricolari vibrano nelle orecchie.
Ma non basta tutto il volume a disposizione per coprire certi pensieri pesanti e unti, appicicosi.
E la doccia non mi ha tolto il tuo odore dal cuore, la tua voce dallo stomaco, la tua rabbia dalla pelle.
E il sonno, il sonno. Che rende tutto ovattato, che mi ripete che non posso farlo ora, non posso cercare un senso adesso, che devo aspettare il buio e con esso un riposo, uno qualunque anche finto, anche bagnato di lacrime. Solo dopo. Dopo aver dormito certo, ma anche dopo aver liberato orecchie e stomaco, cuore e pelle dai tuoi resti, solo allora mi potrò concedere il lusso di stare ferma, immobile, di fronte allo specchio con lo sguardo fisso su di me, e perdonarti e perdonarmi, forse.
Ma sembra tutto così lontano, il sonno troppo difficile, il riposo impossibile, e non posso fermarmi un secondo.
Gli auricolari vibrano nelle orecchie.
Ma non basta tutto il volume a disposizione per coprire certi pensieri pesanti e unti, appicicosi.
E la doccia non mi ha tolto il tuo odore dal cuore, la tua voce dallo stomaco, la tua rabbia dalla pelle.
E il sonno, il sonno. Che rende tutto ovattato, che mi ripete che non posso farlo ora, non posso cercare un senso adesso, che devo aspettare il buio e con esso un riposo, uno qualunque anche finto, anche bagnato di lacrime. Solo dopo. Dopo aver dormito certo, ma anche dopo aver liberato orecchie e stomaco, cuore e pelle dai tuoi resti, solo allora mi potrò concedere il lusso di stare ferma, immobile, di fronte allo specchio con lo sguardo fisso su di me, e perdonarti e perdonarmi, forse.
Ma sembra tutto così lontano, il sonno troppo difficile, il riposo impossibile, e non posso fermarmi un secondo.
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